LA RILEVANZA DELL’USURARIETA’ SOPRAVVENUTA NELL’ESECUZIONE DEL CONTRATTO In linea con il trend al quale, con la decisione del 18 settembre 2020, le Sezioni Unite hanno dato origine con sentenza n. 19597, la terza sezione quest’anno, con la decisione n. 27545, si pronuncia a favore della tutela del debitore nell’esecuzione del contratto di finanziamento. Orbene, se nel summenzionato arresto del 2020 si era dato rilievo alla estensibilità della fattispecie di cui all’art. 1815, comma 2 c.c. anche agli interessi moratori oltre a quelli legali, con la recente pronuncia n. 27545/23 la Corte ha stabilito che, pure per l’ipotesi sopravvenienza del tasso...
LA PARCELLA ESECUTIVA DELL’AVVOCATO
LA PARCELLA ESECUTIVA DELL’AVVOCATO L’art. 7 della legge n. 49 del 21 aprile 2023, recante le “disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”, prevede una procedura semplificata per azionare il recupero del credito professionale. Detto art.7, rubricato “parere di congruità con efficacia di titolo esecutivo”, prevede espressamente che,in alternativa alla procedura di ingiunzione di pagamento e a quelle previste dall’art.14 d.lgs. n.150 del 2011, il parere di congruità emesso dall’Ordine o dal Collegio professionale sul compenso o sugli onorari richiesti dal professionista, costituisce titolo esecutivo, anche per tutte le spese sostenute e documentate, se rilasciato nel rispetto della...
L’AVVOCATO CHE SI DIFENDE DA SOLO HA DIRITTO ALLE SPESE DI LITE?
L’AVVOCATO CHE SI DIFENDE DA SOLO HA DIRITTO ALLE SPESE DI LITE? L’art. 86 c.p.c. statuisce che “la parte o la persona che la rappresenta o assiste, quando ha la qualità necessaria per esercitare l’ufficio di difensore con procura presso il giudice adito, può stare in giudizio senza il ministero di altro difensore”. L’Avvocato, come consentito dall’art. 15, comma 3 del D.p.r. 115/2002, può esercitare personalmente la propria difesa in giudizio ai sensi dell’art. 86 c.p.c. avendo, di conseguenza, diritto di ricevere le spese di lite, svolgendo una attività di natura professionale che va remunerata. La Corte di Cassazione, con...
LIQUIDAZIONE CONTROLLATA E APPLICABILITA’ DELL’ART. 41, COMMA 2 T.U.B.
LIQUIDAZIONE CONTROLLATA E APPLICABILITA’ DELL’ART. 41, COMMA 2 T.U.B. Con questo articolo si vuole dar conto di una recente pronuncia del Tribunale di Brescia del 12 aprile 2023, in tema di richiesta di improcedibilità, da parte del Liquidatore di una procedura di liquidazione controllata, dell’esecuzione immobiliare promossa dal cessionario di Istituto di credito che aveva concesso un finanziamento di natura fondiaria al debitore dapprima esecutato ed in seguito assoggettato alla procedura concorsuale minore. Due sono le questioni poste dal Tribunale bresciano, ovvero la prima se alla liquidazione controllata si applichi l’art. 41, co. 2, t.u.b., a mente del quale l’azione...
NOVITÀ IN TEMA DI REDAZIONE DEGLI ATTI PROCESSUALI: LE REGOLE DETTATE DAL D.M. N. 110/2023
NOVITÀ IN TEMA DI REDAZIONE DEGLI ATTI PROCESSUALI: LE REGOLE DETTATE DAL D.M. N. 110/2023 Con il decreto del Ministro della Giustizia n. 110/2023 sul “regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l’inserimento delle informazioni nei registri del processo ai sensi dell’articolo 46 delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile“, sono state introdotte importanti novità, già previste dalla Riforma Cartabia, che ha inteso così favorire il rispetto del principio di chiarezza e sinteticità degli atti processuali, funzionale alla realizzazione del giusto...
L’OMESSA INDICAZIONE DEL REGIME FINANZIARIO DEL CONTRATTO DI MUTUO
L’OMESSA INDICAZIONE DEL REGIME FINANZIARIO DEL CONTRATTO DI MUTUO Il Tribunale di Salerno, con ordinanza del 19 luglio 2023, ha disposto il rinvio pregiudiziale degli atti ai sensi dell’art. 363-bis c.p.c. alla Corte di Cassazione in ordine alle conseguenze giuridiche derivanti dalla omessa indicazione, all’interno di un contratto di mutuo bancario, del regime di capitalizzazione “composto” degli interessi debitori, pure a fronte della previsione per iscritto del tasso annuo nominale nonché della modalità di ammortamento c.d. “alla francese”. È richiesto alla Corte di valutare se, in difetto di tale espressa indicazione, l’oggetto del contratto possa dirsi indeterminato e/o indeterminabile, con...
IL RECESSO NEL CONTRATTO CON IL PROFESSIONISTA: L’AVVOCATO, PROFESSIONISTA COME GLI ALTRI?
IL RECESSO NEL CONTRATTO CON IL PROFESSIONISTA: L’AVVOCATO, PROFESSIONISTA COME GLI ALTRI? Nell’ambito di un mandato professionale, sia il professionista che il cliente possono recedere dal contratto, allorché viene meno il rapporto di fiducia che costituisce la base del rapporto professionale. In linea generale, la fattispecie del recesso del cliente e del professionista trova la sua disciplina nell’art. 2237 c.c. che così recita: “Il cliente può recedere dal contratto, rimborsando al prestatore d’opera le spese sostenute e pagando il compenso per l’opera svolta. Il prestatore d’opera può recedere dal contratto per giusta causa. In tal caso egli ha diritto al...
CODICE DELLA STRADA: LE MODIFICHE APPROVATE
CODICE DELLA STRADA: LE MODIFICHE APPROVATE Lo scorso 18 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza stradale ed ha quindi dato il via alla riforma del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285, che potrebbe entrare in vigore entro la fine del 2023. Tra i temi toccati vi è quello che disciplina l’uso dei dispositivi mobili alla guida: la sanzione amministrativa, ad oggi prevista tra € 165,00 e € 661,00, viene decisamente inasprita, passando a un minimo di € 422,00 ad un massimo di € 1.697,00, che raggiunge € 2.588,00 per i recidivi, ovvero chi...
GLI AMPI ORIZZONTI DELLA NUOVA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI
GLI AMPI ORIZZONTI DELLA NUOVA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI Il presente contributo s’inserisce – senza pretesa di esaurirlo neppure in parte – nell’attuale dibattito afferente i limiti d’accesso alla composizione negoziata della crisi fissati dal nuovo CCI con particolare riferimento ai limiti imposti dall’art. 25-quinquies inserito dall’art. 6, comma 1°, D. Lgs. 83/22 che, come noto, inibisce al debitore l’accesso alla procedura in epigrafe allorquando nei suoi confronti siano state depositate le domande di cui agli artt. 40, anche nelle ipotesi di cui ai successivi artt. 44 comma 1, lett. a), 54 comma 3° e 74, ovvero e semplificando, di...
LO STALKING GIUDIZIARIO DELL’AVVOCATO
LO STALKING GIUDIZIARIO DELL’AVVOCATO Lo stalking giudiziario è una forma di atti persecutori ex art. 612 bisc.p., le cui azioni moleste consistono in reiterate pretese risarcitorie in sede civile, amministrativa ed anche in denunce-querele del tutto infondate, volte a creare nella vittima uno stato di ansia e paura; per integrare il reato di stalking giudiziario, le condotte devono ripetersi nel tempo e costringere la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita. Già con la sentenza n. 3831/2017, la Corte di Cassazione aveva riconosciuto la configurabilità del reato di atti persecutori perpetrati attraverso “un utilizzo degenerato dello strumento giudiziario a...
DIRITTI DEI PASSEGGERI AEREI SECONDO LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UE – Modalità di reclamo in Italia per negato imbarco, cancellazione e ritardo prolungato del volo
DIRITTI DEI PASSEGGERI AEREI SECONDO LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UE – Modalità di reclamo in Italia per negato imbarco, cancellazione e ritardo prolungato del volo La Corte di Giustizia dell’Unione Europea dal 1952 garantisce il rispetto e la corretta applicazione del diritto dell’Unione degli Stati membri e dirime le controversie giuridiche tra governi nazionali ed istituzioni dell’UE. Può essere adita, in talune circostanze, anche da singoli cittadini, imprese e organizzazioni allo scopo di intraprendere un’azione legale contro una istituzione dell’UE qualora ritengano che abbia in qualche modo violato i loro diritti. Se un privato o una impresa ritengono di avere...
PUO’ UN CREDITORE ISCRIVERE IPOTECA SUI BENI CHE SONO STATI PRECEDENTEMENTE OGGETTO DI ATTI DI DISPOSIZIONE DA PARTE DEL SUO DEBITORE, DEI QUALI IL PRIMO HA CHIESTO O CHIEDERA’ COMUNQUE LA REVOCA A SENSI DELL’ART. 2901 C.C.?
PUO’ UN CREDITORE ISCRIVERE IPOTECA SUI BENI CHE SONO STATI PRECEDENTEMENTE OGGETTO DI ATTI DI DISPOSIZIONE DA PARTE DEL SUO DEBITORE, DEI QUALI IL PRIMO HA CHIESTO O CHIEDERA’ COMUNQUE LA REVOCA A SENSI DELL’ART. 2901 C.C.? Il caso è stato affrontato più volte dalla giurisprudenza, anche se non sempre giungendo alle medesime conclusioni, infatti: – la più risalente giurisprudenza (per tutte Cass. n. 9774/1995) prendendo come riferimento l’art. 2828 c.c. in base al quale, affinché possa essere validamente iscritta ipoteca, è necessario che gli immobili siano di proprietà del debitore, ritiene che – essendovi un atto di disposizione e...