PIGNORAMENTO FISCALE DEL CONTO CORRENTE: LE NOVITA’
Una delle novità contenute nella Legge di Bilancio 2024 riguarda le modalità con cui l’Agenzia Entrate Riscossione può effettuare il pignoramento del conto corrente, modalità che diventano ora più veloci e precise.
Il comma 100 della Legge di Bilancio 2024 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023) ha introdotto un nuovo articolo – l’art. 75 ter – da inserire all’interno del D.P.R. n. 602 del 29 settembre 1973 “Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito”.
Tale nuova norma, rubricata “Cooperazione applicativa e informatica per l’accesso alle informazioni necessarie per il potenziamento dell’azione di recupero coattivo” prevede che:
“1. In coerenza con le previsioni dell’articolo 18 della legge 9 agosto 2023, n. 111, al fine di assicurare la massima efficienza dell’attività di riscossione, semplificando e velocizzando la medesima attività, nonché impedendo il pericolo di condotte elusive da parte del debitore, l’agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l’azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine, da chiunque detenute.
2. Le soluzioni tecniche di cooperazione applicativa e di utilizzo degli strumenti informatici per l’accesso alle informazioni di cui al comma 1 sono definite con uno o più decreti del Ministero dell’economia e delle finanze, nel rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, sentito anche il Garante per la protezione dei dati personali, ai fini dell’adozione di idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, attraverso la previsione di apposite misure di sicurezza, anche di carattere organizzativo, in conformità con le disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 e del decreto legislativo 30 giugno 2003,n. 196”.
Il pignoramento del conto corrente è una procedura ordinaria attuata al fine di recuperare un credito quando il titolare del conto contrae un debito con un soggetto terzo e non riesce a saldarlo.
Come noto, quando vi è un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, quest’ultima può procedere al pignoramento del conto corrente senza rivolgersi al Tribunale, come invece accade per i pignoramenti ordinari, regolati dal codice di procedura civile; l’Agenzia Entrate Riscossione, infatti, semplicemente invia la notifica dell’atto di pignoramento, di norma alla Banca presso cui è correntista il debitore, o alle Poste italiane, le quali, nei successivi 60 giorni – se vi sono giacenze sul conto – provvedono al pagamento.
Mentre prima, però, l’Agenzia Entrate Riscossione poteva sapere solo presso quali Istituti il debitore avesse rapporti, a far tempo dal 1° gennaio 2024 potrà sapere anche se e quali somme sono depositate presso detto conto, riuscendo così a sapere se il debitore in questione ha in concreto le disponibilità economiche per poter sanare il debito.
La nuova procedura ha lo scopo di assicurare la massima efficienza dell’attività di riscossione, semplificarla e velocizzarla, nonché impedire il pericolo di condotte elusive da parte del debitore, grazie all’immediata individuazione dei conti correnti con saldi positivi.
Verrebbe quindi eliminato il passaggio che ad oggi prevede la necessità per l’AdER di richiedere le informazioni necessarie agli Istituti di credito, fattore che rallenta le procedure di pignoramento.
Con le modifiche proposte l’Agenzia Riscossioni potrà accedere mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui predetti conti correnti e, una volta conosciuti i crediti a nome del debitore presso uno o più Istituti di credito, potrà redigere e notificare al terzo, “senza indugio”, l’ordine di pagamento; una notifica sarà indirizzata anche al debitore, che entro 30 giorni riceverà quindi le informazioni sulle somme oggetto di pignoramento.
Anche se non si tratta quindi di un pignoramento automatico, è un fatto che le procedure di riscossione potrebbero abbreviarsi di molto rispetto ad oggi, poiché l’Agente della riscossione andrebbe, praticamente, “a colpo sicuro” potendo conoscere preventivamente e in via immediata la disponibilità su uno specifico conto corrente e velocizzando così l’intera procedura.
Le modalità con cui, nel dettaglio, queste novità potranno concretizzarsi, e quindi con cui l’AdER potrà effettivamente venire preventivamente in possesso delle informazioni utili alla successiva procedura esecutiva ad oggi non sono note, e bisognerà attendere i decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Rimane fermo il procedimento di opposizione al pignoramento, con ricorso da presentare entro 60 giorni dalla notifica dell’atto innanzi alla Corte di Giustizia Tributaria Provinciale del luogo ove ha sede la Amministrazione creditrice.