NEL PRECETTO SU SENTENZA NON E’ NECESSARIO INDICARE IL PROVVEDIMENTO DI ESECUTORIETA’

NEL PRECETTO SU SENTENZA NON E’ NECESSARIO INDICARE IL PROVVEDIMENTO DI ESECUTORIETA’ Con l’ordinanza n. 7111/2025, pubblicata il 17 marzo 2025, la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla validità o meno della notifica di un atto di precetto in forza di una sentenza, che sia peraltro privo dell’indicazione dell’apposizione della formula esecutiva e/o della data di esecuzione della formalità. Vale la pena rammentare che il decreto di esecutorietà, contemplato – quanto ai decreti ingiuntivi – dal 1° comma dell’art. 654 c.p.c., ha carattere dichiarativo-costitutivo: in altri termini, è requisito formale indispensabile per l’acquisizione della qualità di titolo esecutivo; se...

TRASPORTO AEREO – Domanda di compensazione e risarcimento per ritardo di volo interno – Giurisdizione – Criteri di determinazione – Convenzione di Montreal del 1999, Regolamento CE n. 261 del 2004, Regolamento UE n. 1215 del 2012

TRASPORTO AEREO – Domanda di compensazione e risarcimento per ritardo di volo interno – Giurisdizione – Criteri di determinazione – Convenzione di Montreal del 1999, Regolamento CE n. 261 del 2004, Regolamento UE n. 1215 del 2012. La vicenda prende avvio da una domanda promossa da due viaggiatori avanti al Giudice di Pace volta ad ottenere la condanna di Ryanair Ltd al pagamento dell’importo complessivo di euro 517,38, di cui euro 500,00 a titolo di compensazione pecuniaria forfettizzata ex artt. 5-7 Reg.CE n. 261/04, ed il resto a titolo di rimborso spese di trasferimento, il tutto in conseguenza del prolungato...

NULLITA’ DEL PATTO QUOTA LITE NELLA DETERMINAZIONE DEL COMPENSO DELL’AVVOCATO

NULLITA’ DEL PATTO QUOTA LITE NELLA DETERMINAZIONE DEL COMPENSO DELL’AVVOCATO Il patto di quota lite è l’accordo tra avvocato e cliente in virtù del quale il compenso del primo viene calcolato in percentuale rispetto al risultato ottenuto dal suo assistito, in un quadro, peraltro, nel nostro ordinamento, che vieta la previsione dell’attribuzione al difensore di una quota dei beni o diritti del cliente. Il divieto per l’avvocato, anche per interposta persona, era stabilito dall’art. 2233 comma 3 c.c., che appunto nella sua formulazione originaria proibiva agli avvocati di stipulare con i propri clienti patti relativi ai beni che formano oggetto...

Le Sezioni Unite sull’abusivo frazionamento del credito e i suoi rimedi

Le Sezioni Unite sull’abusivo frazionamento del credito e i suoi rimedi Con sentenza del 19 marzo 2025, n. 7299 le Sezioni Unite della Corte Suprema di Cassazione tornano a pronunciarsi in materia di frazionamento del credito. Il percorso giurisprudenziale trae origine nel 2007 con il principio affermato dalle Sezioni Unite stesse  tramite la sentenza n. 23726 del 15 novembre 2007, che vietava, in un primo momento, l’indebito frazionamento di pretese dovute in forza di un unico rapporto obbligatorio. Nel 2017, invece, il révirement, sempre delle Sezioni Unite che, con sentenza n. 4090 del 16 febbraio 2017, hanno ritenuto lecita la...

L’INTERPRETAZIONE DEI CONTRATTI ASSICURATIVI

L’INTERPRETAZIONE DEI CONTRATTI ASSICURATIVI La recente pronuncia n. 3013 emessa dalla Corte di Cassazione civile in data 6 febbraio 2025 ci fornisce la possibilità di ragionare ancora una volta sull’interpretazione di contratti assicurativi ed in particolare sul principio dell’interpretazione contra stipulatorem, ovvero quel criterio che, in caso di dubbio, impone di interpretare una determinata clausola contro il contraente che ha unilateralmente predisposto il contenuto del contratto, ovvero – in questo caso – l’impresa di assicurazione. In materia di interpretazione di contratti assicurativi che riguardino la sfera strettamente personale (e non, quindi, lavorativa, imprenditoriale o professionale) dell’assicurato, infatti, non è sufficiente...

LA SUPREMA CORTE SUL MUTUO C.D. SOLUTORIO

LA SUPREMA CORTE SUL MUTUO C.D. SOLUTORIO Con la sentenza 5841 del 5 marzo 2025, le Sezioni Unite hanno fatto chiarezza sulla natura giuridica dell’istituto del c.d. mutuo solutorio, ovvero quel contratto di mutuo in forza del quale le somme erogate vengono utilizzate per il ripianamento di esposizioni debitorie pregresse, spesso nei confronti dello stesso Istituto di credito mutuante. Il contrasto giurisprudenziale appianato dal recente intervento della Suprema Corte in composizione allargata aveva ad oggetto tre questioni fondamentali: la validità del mutuo solutorio, la possibilità che il mutuo solutorio costituisca valido titolo esecutivo e la possibilità che rimanga tale anche...

L’EFFICACIA DEI MESSAGGI WHATSAPP NEI PROCEDIMENTI CIVILI – Ordinanza n. 1254/2025 Corte di cassazione

L’EFFICACIA DEI MESSAGGI WHATSAPP NEI PROCEDIMENTI CIVILI – Ordinanza n. 1254/2025 Corte di cassazione Con l’ordinanza n. 1254/2025, pubblicata il 18 gennaio 2025, la Suprema Corte è tornata a pronunciarsi in merito all’ammissibilità dei messaggi WhatsApp quale prova documentale nei procedimenti civili. In un contesto di crescente digitalizzazione delle comunicazioni, l’ordinanza in commento, ponendosi sulla scia della precedente pronuncia a Sezioni Unite n. 11197 del 27 aprile 2023, ha confermato l’orientamento secondo il quale i messaggi WhatsApp, al pari degli SMS e delle e-mail, possono costituire piena prova dei fatti e delle circostanze in essi rappresentati. I messaggi Whatsapp costituiscono,...

CONTRATTI DI CREDITO AI CONSUMATORI: IN CASO DI INOSSERVANZA DELL’OBBLIGO DI INFORMAZIONE LA BANCA PUO’ ESSERE PRIVATA DEL SUO DIRITTO A PERCEPIRE GLI INTERESSI

CONTRATTI DI CREDITO AI CONSUMATORI: IN CASO DI INOSSERVANZA DELL’OBBLIGO DI INFORMAZIONE LA BANCA PUO’ ESSERE PRIVATA DEL SUO DIRITTO A PERCEPIRE GLI INTERESSI La Corte di Giustizia UE, con la sentenza resa il 13 febbraio 2025 nella causa C-472/23, interpretando la direttiva sul credito ai consumatori, si è espressa sull’inosservanza degli obblighi informativi in capo alla banca nei confronti di un consumatore, relativamente al TAEG ed alle spese contenute in un contratto di credito, concesso appunto ad un consumatore. In sintesi, la Corte ha affermato che in caso di violazione di un obbligo informativo che incida sulla capacità del...

RISARCIMENTO DANNI – Risoluzione anticipata del contratto per inadempimento del conduttore – Danno da mancato guadagno del locatore – Restituzione del bene locato prima della scadenza – Irrilevanza – Risarcibilità del pregiudizio -Oneri probatori del locatore – Contenuto – Applicabilità dell’art. 1591 c.c. – Esclusione.

RISARCIMENTO DANNI – Risoluzione anticipata del contratto per inadempimento del conduttore – Danno da mancato guadagno del locatore – Restituzione del bene locato prima della scadenza – Irrilevanza – Risarcibilità del pregiudizio -Oneri probatori del locatore – Contenuto – Applicabilità dell’art. 1591 c.c. – Esclusione. Le Sezioni Unite Civili, con la sentenza n. 4892 del 25 febbraio 2025 – in relazione alla questione ritenuta di massima di particolare importanza, già oggetto di contrasto, dalla Sezione Terza civile con l’ordinanza interlocutoria n. 31276 del 9 novembre 2023 – hanno pronunciato il seguente principio: «Il diritto del locatore a conseguire, ai sensi...

Non revocabile l’ipoteca concessa contestualmente alla rateizzazione del debito scaduto

Non revocabile l’ipoteca concessa contestualmente alla rateizzazione del debito scaduto Con sentenza n. 3450 dell’11 febbraio 2025, la Cassazione ha affrontato la questione se l’assunzione da parte del debitore dell’impegno alla costituzione di una garanzia, in coincidenza con la pattuizione con il creditore di un piano di rientro, o di rateizzazione di un debito precedentemente già scaduto, rientri nella fattispecie di cui all’art. 67 comma 1, n. 3 vecchia legge fallimentare o nella diversa ipotesi del n. 4 della medesima norma (ora, art. 166 c.c.i.i., senza modifiche di rilievo, per quanto concerne il tema in trattazione). La vicenda nasce da...

SOCIETÀ ESTINTA: QUALI RESPONSABILITÀ A CARICO DEI SOCI IN CASO DI DEBITI TRIBUTARI DELLA SOCIETÀ?

SOCIETÀ ESTINTA: QUALI RESPONSABILITÀ A CARICO DEI SOCI IN CASO DI DEBITI TRIBUTARI DELLA SOCIETÀ? Dopo la cancellazione di una società di capitali, nel caso in cui i creditori sociali siano rimasti insoddisfatti possono agire esclusivamente nei confronti dei soci della società e, qualora il mancato pagamento sia dipeso da colpa o dolo dei liquidatori, nei confronti di questi ultimi. I soci peraltro rispondono nei limiti delle somme da ciascuno percepite in base al bilancio finale di liquidazione. Tale disciplina è sancita dall’art. 2495 c.c. il quale prevede, tra l’altro, all’ultimo comma, che “ferma restando l’estinzione della società, dopo la...

UN PARTICOLARE CASO DI COMPENSAZIONE CONCORSUALE: commento a Cass. 28 Gennaio 2025, n. 2005. Pres. Ferro. Est. Amatore.

UN PARTICOLARE CASO DI COMPENSAZIONE CONCORSUALE: commento a Cass. 28 Gennaio 2025, n. 2005. Pres. Ferro. Est. Amatore. La Corte di Cassazione, in una controversia seguita da questo Studio, ha affrontato una questione di diritto di rilevanza nomofilattica, tale da meritare la trattazione in pubblica udienza e art. 375, 1° comma, c.p.c., avente ad oggetto la legittimità del meccanismo compensativo di cui agli articoli 56 e 169 della previgente legge fallimentare, anche con riferimento a crediti sorti dopo l’apertura della procedura di concordato. Nonostante la questione tragga origine da una vicenda soggetta alla disciplina previgente legge fallimentare, il principio affermato...