IL TRIBUNALE DI BOLOGNA SULLE MISURA PROTETTIVE E CAUTELARI AI SENSI DEL CODICE DELLA CRISI Con provvedimento del 5 maggio 2025 nell’ambito di una composizione negoziata della crisi, il Tribunale di Bologna si è espresso in materia di misure protettive e cautelari ai sensi degli articoli 18 e 19 del Codice della Crisi. Il Tribunale, in particolare, era chiamato ad esprimersi su un tema di grande attualità nel contesto della composizione negoziata, vale a dire l’inibitoria dell’escussione delle garanzie del MedioCredito Centrale (brevius, MCC) che assistono alcuni finanziamenti concessi dagli istituti di credito coinvolti nello strumento di regolazione della crisi...
LE SEZIONI UNITE CIVILI IN RELAZIONE ALLA QUESTIONE DELL’APPLICABILITÀ DELLE MODIFICHE APPORTATE ALL’ART. 380 BIS C.P.C. DAL D.LGS N. 164 DEL 2024
LE SEZIONI UNITE CIVILI IN RELAZIONE ALLA QUESTIONE DELL’APPLICABILITÀ DELLE MODIFICHE APPORTATE ALL’ART. 380 BIS C.P.C. DAL D.LGS N. 164 DEL 2024 A seguito della Riforma Cartabia, nell’ottica di una complessiva riorganizzazione del giudizio di Cassazione, la norma in esame, nella sua nuova formulazione, prevede che fin quando non sia stata fissata la decisione mediante discussione in pubblica udienza o attraverso adunanza in camera di consiglio, il Presidente della Sezione a cui è affidato il ricorso o un Consigliere da questi delegato, può formulare un progetto di sentenza (la norma utilizza l’espressione “una sintetica proposta di definizione del giudizio”) qualora...
LA CORTE COSTITUZIONE SULLA PMA: luci e ombre su due sentenze storiche
LA CORTE COSTITUZIONE SULLA PMA: luci e ombre su due sentenze storiche La sentenza n. 68 della Consulta ha fatto parlare di sé grazie alla sua portata storica: la Corte ha di fatto legalizzato il riconoscimento alla nascita (in Italia) del figlio di coppie lesbiche, concepito con fecondazione eterologa praticata nei Paesi ove è legale. La sentenza n. 68 del 22 maggio 2025 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della Legge 19 febbraio 2004, n. 40 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita), nella parte in cui non prevede che pure il nato in Italia da donna che ha fatto...
LE SEZIONI UNITE CIVILI IN TEMA DI DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA ED ERRONEA ATTRIBUZIONE DELLA QUALITÀ DI “IMPUTATO” ANZICHÉ DI “INDAGATO” – Cassazione Civile, Sezioni Unite, 18 maggio 2025, n. 13200
LE SEZIONI UNITE CIVILI IN TEMA DI DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA ED ERRONEA ATTRIBUZIONE DELLA QUALITÀ DI “IMPUTATO” ANZICHÉ DI “INDAGATO” – Cassazione Civile, Sezioni Unite, 18 maggio 2025, n. 13200 Le Sezioni Unite civili, con la sentenza 18 maggio 2025 n. 13200, hanno chiarito che, in tema di diffamazione a mezzo stampa, l’esimente del diritto di cronaca giudiziaria non è configurabile ove si attribuisca ad un soggetto la falsa posizione di “imputato”, anziché di “indagato”, e/o un fatto diverso nella sua struttura essenziale rispetto a quello per cui si indaga, come nel caso di un reato consumato in luogo...
NEL PRECETTO SU SENTENZA NON E’ NECESSARIO INDICARE IL PROVVEDIMENTO DI ESECUTORIETA’
NEL PRECETTO SU SENTENZA NON E’ NECESSARIO INDICARE IL PROVVEDIMENTO DI ESECUTORIETA’ Con l’ordinanza n. 7111/2025, pubblicata il 17 marzo 2025, la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla validità o meno della notifica di un atto di precetto in forza di una sentenza, che sia peraltro privo dell’indicazione dell’apposizione della formula esecutiva e/o della data di esecuzione della formalità. Vale la pena rammentare che il decreto di esecutorietà, contemplato – quanto ai decreti ingiuntivi – dal 1° comma dell’art. 654 c.p.c., ha carattere dichiarativo-costitutivo: in altri termini, è requisito formale indispensabile per l’acquisizione della qualità di titolo esecutivo; se...
TRASPORTO AEREO – Domanda di compensazione e risarcimento per ritardo di volo interno – Giurisdizione – Criteri di determinazione – Convenzione di Montreal del 1999, Regolamento CE n. 261 del 2004, Regolamento UE n. 1215 del 2012
TRASPORTO AEREO – Domanda di compensazione e risarcimento per ritardo di volo interno – Giurisdizione – Criteri di determinazione – Convenzione di Montreal del 1999, Regolamento CE n. 261 del 2004, Regolamento UE n. 1215 del 2012. La vicenda prende avvio da una domanda promossa da due viaggiatori avanti al Giudice di Pace volta ad ottenere la condanna di Ryanair Ltd al pagamento dell’importo complessivo di euro 517,38, di cui euro 500,00 a titolo di compensazione pecuniaria forfettizzata ex artt. 5-7 Reg.CE n. 261/04, ed il resto a titolo di rimborso spese di trasferimento, il tutto in conseguenza del prolungato...
NULLITA’ DEL PATTO QUOTA LITE NELLA DETERMINAZIONE DEL COMPENSO DELL’AVVOCATO
NULLITA’ DEL PATTO QUOTA LITE NELLA DETERMINAZIONE DEL COMPENSO DELL’AVVOCATO Il patto di quota lite è l’accordo tra avvocato e cliente in virtù del quale il compenso del primo viene calcolato in percentuale rispetto al risultato ottenuto dal suo assistito, in un quadro, peraltro, nel nostro ordinamento, che vieta la previsione dell’attribuzione al difensore di una quota dei beni o diritti del cliente. Il divieto per l’avvocato, anche per interposta persona, era stabilito dall’art. 2233 comma 3 c.c., che appunto nella sua formulazione originaria proibiva agli avvocati di stipulare con i propri clienti patti relativi ai beni che formano oggetto...
Le Sezioni Unite sull’abusivo frazionamento del credito e i suoi rimedi
Le Sezioni Unite sull’abusivo frazionamento del credito e i suoi rimedi Con sentenza del 19 marzo 2025, n. 7299 le Sezioni Unite della Corte Suprema di Cassazione tornano a pronunciarsi in materia di frazionamento del credito. Il percorso giurisprudenziale trae origine nel 2007 con il principio affermato dalle Sezioni Unite stesse tramite la sentenza n. 23726 del 15 novembre 2007, che vietava, in un primo momento, l’indebito frazionamento di pretese dovute in forza di un unico rapporto obbligatorio. Nel 2017, invece, il révirement, sempre delle Sezioni Unite che, con sentenza n. 4090 del 16 febbraio 2017, hanno ritenuto lecita la...
L’INTERPRETAZIONE DEI CONTRATTI ASSICURATIVI
L’INTERPRETAZIONE DEI CONTRATTI ASSICURATIVI La recente pronuncia n. 3013 emessa dalla Corte di Cassazione civile in data 6 febbraio 2025 ci fornisce la possibilità di ragionare ancora una volta sull’interpretazione di contratti assicurativi ed in particolare sul principio dell’interpretazione contra stipulatorem, ovvero quel criterio che, in caso di dubbio, impone di interpretare una determinata clausola contro il contraente che ha unilateralmente predisposto il contenuto del contratto, ovvero – in questo caso – l’impresa di assicurazione. In materia di interpretazione di contratti assicurativi che riguardino la sfera strettamente personale (e non, quindi, lavorativa, imprenditoriale o professionale) dell’assicurato, infatti, non è sufficiente...
LA SUPREMA CORTE SUL MUTUO C.D. SOLUTORIO
LA SUPREMA CORTE SUL MUTUO C.D. SOLUTORIO Con la sentenza 5841 del 5 marzo 2025, le Sezioni Unite hanno fatto chiarezza sulla natura giuridica dell’istituto del c.d. mutuo solutorio, ovvero quel contratto di mutuo in forza del quale le somme erogate vengono utilizzate per il ripianamento di esposizioni debitorie pregresse, spesso nei confronti dello stesso Istituto di credito mutuante. Il contrasto giurisprudenziale appianato dal recente intervento della Suprema Corte in composizione allargata aveva ad oggetto tre questioni fondamentali: la validità del mutuo solutorio, la possibilità che il mutuo solutorio costituisca valido titolo esecutivo e la possibilità che rimanga tale anche...
L’EFFICACIA DEI MESSAGGI WHATSAPP NEI PROCEDIMENTI CIVILI – Ordinanza n. 1254/2025 Corte di cassazione
L’EFFICACIA DEI MESSAGGI WHATSAPP NEI PROCEDIMENTI CIVILI – Ordinanza n. 1254/2025 Corte di cassazione Con l’ordinanza n. 1254/2025, pubblicata il 18 gennaio 2025, la Suprema Corte è tornata a pronunciarsi in merito all’ammissibilità dei messaggi WhatsApp quale prova documentale nei procedimenti civili. In un contesto di crescente digitalizzazione delle comunicazioni, l’ordinanza in commento, ponendosi sulla scia della precedente pronuncia a Sezioni Unite n. 11197 del 27 aprile 2023, ha confermato l’orientamento secondo il quale i messaggi WhatsApp, al pari degli SMS e delle e-mail, possono costituire piena prova dei fatti e delle circostanze in essi rappresentati. I messaggi Whatsapp costituiscono,...
CONTRATTI DI CREDITO AI CONSUMATORI: IN CASO DI INOSSERVANZA DELL’OBBLIGO DI INFORMAZIONE LA BANCA PUO’ ESSERE PRIVATA DEL SUO DIRITTO A PERCEPIRE GLI INTERESSI
CONTRATTI DI CREDITO AI CONSUMATORI: IN CASO DI INOSSERVANZA DELL’OBBLIGO DI INFORMAZIONE LA BANCA PUO’ ESSERE PRIVATA DEL SUO DIRITTO A PERCEPIRE GLI INTERESSI La Corte di Giustizia UE, con la sentenza resa il 13 febbraio 2025 nella causa C-472/23, interpretando la direttiva sul credito ai consumatori, si è espressa sull’inosservanza degli obblighi informativi in capo alla banca nei confronti di un consumatore, relativamente al TAEG ed alle spese contenute in un contratto di credito, concesso appunto ad un consumatore. In sintesi, la Corte ha affermato che in caso di violazione di un obbligo informativo che incida sulla capacità del...